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Requisiti minimi di valutazione del rischio elettromagnetico


I requisiti minimi di valutazione del rischio elettromagnetico considerati dal Testo Unico 81/08 corrispondono a esposizioni a forti campi elettromagnetici con il rischio di insorgenza di effetti sensoriali e/o sanitari acuti, ovvero nel breve termine. A riprova di questo, a differenza di quanto avviene ad esempio per l'esposizione al rumore, non si valuta e considera, al fine della valutazione obbligatoria, l'esposizione cumulata ovvero la dose giornaliera e/o settimanale relativa al lavoratore, ma solo il rispetto di valori di azione secondo le indicazioni di ICNIRP (International Commission for Non Ionizing Radiation Protection).

La gestione del rischio elettromagnetico a lungo termine riguarda invece la valutazione dell'esposizione secondo criteri diversi sia dagli enunciati di ICNIRP sia dal rispetto dei valori limite e di attenzione della legge italiana e in generale sono molto più restrittivi. L'ottica da noi utilizzata è quella di ridurre l'esposizione secondo criteri precauzionali e secondo le evidenze scientifiche attualmente già disponibili, con l'obiettivo di proteggere i lavoratori da rischi per la salute a lungo termine e di massimizzare il loro benessere e la loro produttività. Questa tipologia di analisi viene condotta con strumenti diversi (più sensibili) da quelli utilizzati per le valutazioni obbligatorie e criteri di Baubiologie. A valle dell'analisi eseguita, può essere prodotto un piano di azione dettagliato per la mitigazione dell'esposizione e la risoluzione delle anomalie riscontrate.

Le aree di verifica nelle aree di lavoro, in generale, sono le seguenti:
- campi magnetici statici
- campi elettrostatici
- campi magnetici in bassa frequenza
- campi elettrici in bassa frequenza
- campi elettromagnetici in radiofrequenza



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